Fioccano da poco più di un mese – cioè dal 5 luglio, giorno della sua scomparsa – le proposte per intitolare una via o una piazza a Raffaella Carrà, provenienti dalle più svariate località italiane, non necessariamente connesse con un passaggio o un collegamento con la grande artista simbolo della televisione italiana, ma semplicemente come un tributo all’importante segno che la Carrà ha lasciato nei cuori del suo pubblico e, all’improvviso, su tutti, ecco arrivare il paese di Forno, sulle montagne che circondano Massa, che brucia tutti sul filo di lana e diventa la prima località italiana a dedicare una piazza alla Carrà.
Si tratta di una piazzetta privata, custodita nel cuore di pietra del paese, un’aia tipica, raggiungibile da un antico portico che si affaccia sulla strada principale. Per la gente del paese la piazzetta era conosciuta come “alla presina”, ma da qualche giorno è diventata piazzetta Raffaella Carrà. La targa, rigorosamente in marmo delle Apuane, è stata scoperta nell’ambito della festa di Ferragosto, tra musica e balli che, ovviamente, hanno messo al centro la figura dell’artista, venuta a mancare i primi giorni di luglio. La Carrà era veramente “la più amata dagli italiani” e le manifestazioni in suo onore che si susseguono dalla sua morte non fanno che testimoniarlo. Il paese di Forno lo conferma: “Di battaglie, senza armi, con il suo meraviglioso sorriso, ne ha combattute tante, da donna libera, priva di preconcetti, falsi moralismi. Ha inventato il “Tuca Tuca”, patrimonio dell’Umanità (e vi pare poco?)! Non sarà stata un “Cavour” ma l’invito a far l’amore da Trieste in giù è il modo più bello per rendere tutti più uniti”. Con questa motivazione gli abitanti di Forno hanno voluto dedicare la loro piccola piazzetta circondata da case di sasso, alla grande icona della tv che proprio attraverso la televisione è arrivata nella quotidianità di molti italiani. Uno spazio tra le case, dunque, che ha fatto rivivere per un giorno il mito, l’emozione e la vitalità della “Raffa nazionale”, nel suo eterno sorriso e nella sua voglia di sorprendere il suo amatissimo pubblico. Una donna molto impegnata in diverse cause sociali, tra cui il diritto dei lavoratori, i diritti delle donne, il femminismo.
“Raffaella Carrà merita questo e altro – hanno detto i sostenitori dell’artista –. Merita molto di più di una piazza in paese: anche un bel posto in paradiso”.
La festa si è svolta all’insegna dei grandi successi della Carrà: canzoni, balletti e, ovviamente parrucche col caschetto biondo che era il suo marchio di fabbrica. Forno ha anticipato sicuramente quelle che saranno le proposte, in Italia, per omaggiare l’artista: Milly Carlucci ha chiesto alla Rai di intitolarle l’auditorium del Foro Italico, mentre Cristiano Malgioglio di intitolarle gli studi Rai di via Teulada. Il primo omaggio alla grande Raffaella è venuto da Madrid, città a cui la Carrà era molto legata, che le ha dedicato una piazza, ma il primato italiano spetta al paese di Forno, che, senza grandi sfarzi, tra marmi e pietre di selva, nell’umiltà di un paese, ha voluto omaggiare la grande icona della musica e della televisione italiana.