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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Nuove attrazioni turistiche: Valle del Serchio, la valle dell’elettricità

DiFederico Morelli

Ago 10, 2021

Gli impianti idroelettrici ancora non si presentano, oggi, come un’offerta turistica ben strutturata e stabile nel territorio, essendo generalmente luoghi di visita solo su richiesta o in determinate ricorrenze. Le centrali idroelettriche maggiori, sono attualmente visitabili solo in occasione di aperture al pubblico straordinarie e dell’iniziativa Centrali aperte, manifestazione organizzata da Enel in alcune date annuali. Lo scopo dell’evento è quello di accogliere i cittadini nei propri spazi e avvicinarli al mondo dell’energia. Aprire le centrali è infatti un modo per far conoscere il lavoro quotidiano di produzione elettrica, avvicinando così il territorio ad una realtà molto spesso sconosciuta. Vengono generalmente proposte allo stesso tempo attività didattiche e ricreative per le scolaresche. La centrale diventa così un luogo d’incontro inusuale, dove passato e presente convivono all’insegna della cultura.

Per valorizzare il mondo idroelettrico esiste anche il progetto Natura e territorio, creato da Enel negli anni 2000 con lo scopo di valorizzare e promuovere gli aspetti naturalistici, storici e paesaggistici delle aree adiacenti agli impianti aziendali tramite la proposta di itinerari culturali. A tal proposito Enel ha sviluppato molte attività inerenti, tra le quali l’attivazione di oltre 100 Sentieri energia e natura in tutto il paese lungo i corsi dei fiumi, nelle zone alpine, in parchi naturali e in aree protette. Questi sentieri sono dei tracciati escursionistici, rivolti agli amanti delle passeggiate e della bicicletta, che permettono di scoprire zone di notevole pregio.

Da sempre, l’acqua è l’elemento naturale più appariscente e importante della Valle del Serchio, utilizzato fin dai tempi antichissimi. L’attività idroelettrica nella Valle del Serchio vanta ormai più di un secolo di vita, tanto da poterla qualificare come la Valle dell’elettricità, il cuore idroelettrico di Toscana. E quanto sia stata centrale l’importanza della Valle del Serchio a livello energetico emerge anche semplicemente guardando il peso che l’acqua ha avuto per decenni nella produzione elettrica italiana: dai dati storici dell’ENEL e da Terna (gestore della rete elettrica italiana) vediamo che per decenni essa ha costituito la spina dorsale energetica nazionale. Oggi la produzione idroelettrica ha perso importanza di fronte all’energia termoelettrica, ma nel 1950 costituiva la quasi totalità, l’87,5 per cento dell’intera produzione di elettricità nazionale, e il 2 per cento proveniva dall’alta Toscana.

Itinerario idroelettrico nel Nord della Toscana

All’interno del bacino del Serchio vi sono 17 impianti di produzione, 12 dighe con relativo invaso, tre sbarramenti fluviali, 51 opere di captazione e 128 chilometri di canali di vario tipo, realizzati nel corso di oltre un secolo, più precisamente tra il 1901 ed il 2005.

Per la maggior parte di questi, la loro realizzazione risale alla prima metà del ‘900, mentre nella seconda parte del secolo, sono state realizzate molte ristrutturazioni e opere di adeguamento di centrali e dighe. La visita ai più importanti siti idroelettrici, quindi, costituirebbe un’occasione per coniugare diversi “tipi” di turismo, che vanno da quello ambientale e naturalistico, a quello tecnico e industriale, fino ad un turismo più propriamente artistico, interessato alle realizzazioni edilizie di maggiore pregio. Senza considerare poi che l’insieme delle opere idroelettriche della valle permetterebbe anche una serie di ulteriori opportunità turistiche, legate ad esempio allo svuotamento periodico degli invasi o alla realizzazione di percorsi didattici. Una forma di fruizione turistica di un territorio come quella che si propone costituisce pur sempre, come detto in precedenza, un’attività di nicchia e soprattutto diretta a un visitatore molto particolare: il cosiddetto turista “allocentrico” ed esploratore, interessato alla “ricerca della scoperta e del desiderio con i locali”. Per questi motivi, risulta difficile e forse anche controproducente voler organizzare troppo nel dettaglio le modalità di realizzazione pratica dell’itinerario, che deve essere colto dal visitatore in totale autonomia e libertà.

L’itinerario tocca non solo i principali manufatti idroelettrici della regione, ma anche tutta una serie di località di interesse turistico, situate lungo l’itinerario o facilmente raggiungibili tramite deviazioni del percorso principale: in particolare partendo dalla Piana di Lucca, si svolge nella valle principale lungo il Serchio (sosta al Ponte del Diavolo e all’ottocentesco Ponte delle Catene a Fornoli nel comune di Bagni di Lucca) prima di deviare a sinistra nella valle della Turrite di Gallicano (visita alla Grotta del Vento e all’Eremo di Calomini) fino al suo sbocco nel Serchio; oltrepassata Gallicano e valicato il Serchio si sale verso Barga, dove può concludersi la visita con il pranzo in uno dei locali tipici del borgo. Dopo la visita al centro storico di Barga, il percorso riprende attraverso i luoghi pascoliani di Castelvecchio fino a Castelnuovo, da dove si risale la valle della Turrite Secca fino a Isola Santa, dove può essere scelta l’accoglienza per la notte in uno dei piccoli resort ricavati nelle antiche case del caratteristico borgo. Il giorno seguente si apre con le possibili escursioni ad Arni, centro situato a 916 metri di quota circondato da enormi cave di marmo, all’Antro del Corchia, complesso sistema di grotte situato nell’Alta Versilia raggiungibile attraverso la Galleria del Cipollaio, o al paese abbandonato di Colle di Favilla. Il tour può chiudersi con il ritorno a Castelnuovo di Garfagnana, ove è possibile trovare diverse strutture di ristorazione dalla cucina tipica garfagnina. Dopo la visita alla Rocca Ariostesca e al centro storico di Castelnuovo, l’itinerario riprende verso il Lago di Vagli, da cui è raggiungibile l’imponente circo glaciale di Campocatino; ridiscesi nella valle principale si raggiunge il Lago di Gramolazzo che, con le sue strutture turistiche sviluppate, può offrire una serie di attività interessanti per il relax e il divertimento. A Gramolazzo si conclude l’itinerario.

Per quel che concerne invece le opere idroelettriche, si possono visitare lungo l’itinerario, l’invaso di Borgo a Mozzano sbarrato dal celebre Ponte del Diavolo, la centrale di Vinchiana, costruita in epoca fascista, l’invaso della Tùrrite Cava e quello della Tùrrite di Gallicano con la suggestiva diga detta di Gangheri o di Trombacco, l’invaso di Pontecosi, la centrale di Tòrrite, e infine gli invasi dei tre principali laghi artificiali della zona: Isola Santa, Vagli e Gramolazzo, dove si possono ammirare la centrale di Fabbriche e la Valle del Torrente Èdron. Gli stessi invasi hanno poi assunto una buona valenza turistica e questo, soprattutto, in riferimento ai due bacini più grandi, Vagli e Gramolazzo: quest’ultimo in particolare, ha sviluppato strutture ricettive e attività che spaziano dalla balneazione alla pesca fino alla possibilità di praticare vela e canoa. Vagli col suo grande lago fa storia a sé e, senza dubbio, può essere definito la punta di diamante del turismo idroelettrico della Valle del Serchio grazie alla presenza del suggestivo borgo sommerso, il “paese fantasma”, come correntemente viene chiamato; è indubbio che un itinerario che abbia come filo conduttore l’anima idroelettrica della Valle del Serchio, i suoi impianti, i suoi laghi, le sue centrali, può sicuramente essere un punto di partenza per incrementare l’offerta turistica.

La Valle del Serchio e la Garfagnana nello specifico stanno vivendo negli ultimi anni un periodo di grande effervescenza turistica che, dopo i decenni dello spopolamento e della modernizzazione di origine esogena, sta puntando proprio su quegli aspetti locali che solamente un decennio fa erano visti come obsoleti, arretrati se non addirittura frenanti lo sviluppo. Pertanto un itinerario che vada alla scoperta della sua anima idroelettrica può sicuramente permettere al visitatore curioso e attento di conoscere i molteplici aspetti del territorio e di provare a scoprire e a comprendere l’anima più profonda di questo suggestivo angolo di Toscana.

L’idea è quindi quella di inserire questo itinerario all’interno del progetto “Sentieri Energia e Natura” promosso dall’ENEL, e di proporre le opere idroelettriche della zona per l’iniziativa che si tiene ogni anno (a partire dal 2002) “Centrali Aperte”, iniziativa che sta avendo sempre più successo, tanto che nell’edizione del 2008, ha visto partecipare 94 mila visitatori per un totale di 61 opere idroelettriche distribuite su tutto il territorio nazionale, a dimostrazione del notevole interesse che sta crescendo intorno a questo prodotto turistico di nicchia.

Fonti:
Autorità di Bacino del Fiume Serchio (2010), “Piano di gestione delle acque2, distretto del Fiume Serchio.
Bedini G. (2006), “L’acqua del Serchio, paesaggio naturale e paesaggio tecnologico, Lucca, PubliEd.
V. Castronovo, G. Paoloni, I Cinquant’anni di Enel, Bari, Edizioni Laterza, 2013

© Foto di Cristina Maioglio