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Diari Toscani

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La poesia scolpita, e dimenticata, nel marmo: Cava dei poeti

DiVinicia Tesconi

Lug 30, 2021

Fu una delle attrazioni di maggior successo dell’undicesima Biennale di scultura che si tenne a Carrara nel 2002: la suggestiva fusione fra marmo e poesia, l’idea straordinaria di Marco Nereo Rotelli, il pittore della luce e Fernanda Pivano, scrittrice e giornalista scomparsa nel 2009.

La Cava dei poeti nacque per sublimare il binomio letteratura-scultura nell’ambito di un evento di eco internazionale che, da anni, purtroppo, non esiste più nella programmazione culturale carrarese: destino poco dissimile da quello della stessa Cava dei poeti che ha finito per essere abbandonata al suo destino. La cava, sulle cui pareti sono scolpiti i versi di 30 tra i maggiori poeti dell’epoca, alcuni insigniti del premio Nobel per la letteratura, si trova nella zona Murlungo a 1240 metri d’altezza sul livello del mare, a poca distanza dal piazzale dell’Uccelliera a Campocecina. Un luogo che, da solo, giustifica la definizione di “panorama mozzafiato”. La vista spazia a 360 gradi dalle Apuane e dalle cave di Carrara fino alla costa che comprende il golfo di La Spezia e quello di Livorno con l’arcipelago Toscano ben visibile anche nelle giornate di foschia.

La Cava dei poeti nacque come un libro di marmo cioè un luogo in cui la parola stessa si traduceva nella pietra nobile prodotta dalle Apuane. I versi donati dai poeti e scolpiti nella cava sono un inno alla vita e ai diritti della vita e vennero pensati come cornice di grandissimo impatto per eventi e spettacoli culturali, che tuttavia durarono solo per pochi anni dopo la sua creazione, nonostante il costo dell’operazione abbia raggiunto i 300 mila euro.

Il giro che porta alla Cava dei poeti e al monte Borla parte dal piazzale dell’Uccelliera e segue la strada sterrata che sale, sulla destra, fino ai piedi del monte Sagro. Il percorso non va completato perché, a metà, sempre sulla destra si trova un piccolo sentiero in discesa che conduce alla Cava dei poeti. Per salire sul Borla bisogna riprendere il percorso fino alla Foce di Pianza. Le indicazioni da seguire sono quelle per Fivizzano che si trovano nei pressi di un’antica cisterna per l’acqua piovana. Da lì il sentiero, indicato dal CAI come roccioso, comincia a salire sulla sinistra e porta prima a una faggeta e poi ai prati di Campocecina. Per il ritorno si può scendere fino al rifugio Città di Carrara e tornare al piazzale di partenza.

© Foto e percorso di Cristina Maioglio