Quali sono i segni che i popoli antichi hanno lasciato sul nostro territorio? Quale il loro lascito? E, più in generale, come promuovere un territorio facendo conoscere e valorizzare le sue stratificazioni storiche e culturali? Sono gli interrogativi che ispirano il ciclo d’incontri “Antiche civiltà: esperienze di promozione culturale” che si terrà nel cortile di Palazzo Mediceo di Seravezza dal 30 luglio al 26 agosto. Quattro appuntamenti a ingresso gratuito promossi dall’associazione culturale Pangea Project con il patrocinio del comune di Seravezza e della Fondazione Terre Medicee e con il supporto della biblioteca comunale “Sirio Giannini”.
Il ciclo si apre venerdì 30 luglio alle ore 18.30 con la presentazione del libro “Iscrizioni in antico ligure della provincia della Spezia e della Lunigiana: letture e interpretazioni. Ingegnosità e arte nella scrittura figurata degli antichi Liguri” di Adolfo Zavaroni (edizioni Direct Publishing, 2021). Oltre all’autore interverrà la guida ambientale escursionistica Stefano Mezzani.
Il secondo incontro, venerdì 6 agosto, alle ore 18.30, avrà per protagonisti Andrea Calzolari e l’associazione “Monte Caprione” dedicata alla memoria del padre, lo studioso Enrico Calzolari. Si parlerà dell’ultimo libro di quest’ultimo, “Göbekli Tepé. Tra elettromagnetismo e astronomia” (edizioni WriteUp Site, 2019). Interverrà anche lo storico del Vicino Oriente antico Antonio Ratti.
Martedì 17 agosto alle ore 18.30 l’editore Mario Papalini presenterà l’ultimo libro di Giovanni Feo “Il mondo sacro degli Etruschi” (edizioni Effigi, 2020).
Giovedì 26 agosto, infine, alle Scuderie Granducali con inizio alle ore 21.15 anteprima del cortometraggio “I Liguri Apuani” di Diego Bonuccelli e presentazione dell’ultima opera di Lorenzo Marcuccetti e Sergio Tofanelli dal titolo “Liguri Apuani nel Sannio. Un viaggio tra storia e genetica” (edizioni Delta3, 2021).
“La conoscenza del territorio e della storia, anche quella più antica, è un sapere vivo, che ci rimette in contatto con le nostre radici più profonde – spiega Natalia Tarabella, presidente di Pangea Project, associazione impegnata nello studio delle risorse locali in campo archeologico, storico, ambientale e delle conoscenze tradizionali -. Il territorio è il prodotto di un’interazione di lunga durata tra insediamento umano ed ambiente, ciclicamente trasformato dal succedersi delle civilizzazioni. La sua specificità risiede pertanto nella correlazione fra luogo fisico e spazio culturale, simbolico, economico del popolo che lo ha abitato. L’iniziativa che presentiamo a Seravezza consiste in tre presentazioni di libri e in un cineforum che mettono a fuoco alcune esperienze. Daremo la parola a persone che dedicano il loro tempo alla ricerca e allo studio dei segni che i popoli del passato hanno lasciato sul territorio ed offriremo al pubblico una preziosa opportunità per incontrarsi e confrontarsi, creare relazioni, fare domande, soddisfare le proprie curiosità e i propri interessi“.