La data è il 16 luglio ma, in genere, il mare comincia ad agitarsi qualche giorno prima e continua ad essere tempestoso anche nei giorni successivi. Succede quasi tutti gli anni, intorno alla metà di luglio quando cade la festa della Madonna del Carmine a Carrara, e quasi tutti gli anni capita che qualcuno anneghi nelle acque di fronte alla costa apuana. Sta tra il detto comunemente tramandato e l’antica maledizione che non ha fondamento alcuno, ma gli anziani carraresi ricordano che a ogni estate la Madonna del Carmine vuole un morto in mare. Il triste tributo attribuito alla Madonna del Carmine, tuttavia, non ne ha mai intaccato il culto, né ha diminuito la devozione, che ha origini molto antiche.
La vergine venerata è Nostra Signora del Carmelo, o del Carmine, che è un monte che si trova in Galilea. Secondo la tradizione cristiana, su questo monte avrebbero trovato riparo Gesù Maria e Giuseppe durante il ritorno dall’Egitto, ma il culto legato al monte del Carmelo sarebbe ancora più antico della Madonna stessa. L’altura, secondo i testi sacri del cristianesimo, è il luogo di incontro con Dio: una sorta di residuo del paradiso terrestre perduto da Eva e da Adamo. Non a caso il termine “Carmelo” significa giardino di Dio e il luogo, che dista poco da Nazareth, era, in base alle descrizioni dell’epoca, benedetto da una vegetazione lussureggiante. Ben prima della nascita di Maria, sul monte del Carmelo, si era stabilito il profeta Elia e vi aveva fondato una comunità nel nome della fede nel Dio di Israele, ma con l’andare del tempo gli uomini si erano allontanati dai principi religiosi del profeta per avvicinarsi ai riti pagani. A ripristinare la fede monoteista era stato un fenomeno a metà tra il miracolo e la profezia: dopo oltre tre anni di siccità una nube a forma di mano aveva riportato la pioggia e quindi la vita sul monte del Carmelo e sul mondo. La nube venne letta da Elia come simbolo della Madonna che avrebbe, nove secoli dopo, dato alla luce Gesù, cioè portato al mondo la linfa vitale e feconda del cristianesimo.
12 secoli dopo il passaggio di Gesù sulla terra nacque l’ordine dei frati carmelitani nel nome della Vergine del Carmelo che divenne protettrice dello scapolare, il cappuccio con piccola mantella, portato dai carmelitani, uno dei culti dedicati alla Madonna tra i più diffusi.
Ben noto anche a Carrara, come testimonia il fatto che la chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo, qui chiamato Carmine, fu la prima costruita dopo il Duomo, alla fine del ‘500. Alla costruzione di una chiesa per la Madonna del Carmine ci si era arrivati proprio per la quantità di devoti carraresi che, già nel ‘300 avevano cominciato a chiamare “Carmulin” il monte Croce, in mezzo alle cave del paese di Miseglia in omaggio alla Vergine così spesso invocata. La chiesa venne costruita in quella che, all’epoca era la parte nuova della città rispetto al borgo antico situato tra il fiume Carrione e il Duomo. Il sito prescelto era accanto a una delle sei porte della cinta muraria di Carrara, sull’incrocio tra le due strade che collegavano la parte vecchia con la nuova, di fronte alla Rocca dei Malaspina. Dopo la costruzione della chiesa, la strada che da lì andava in direzione del Duomo venne chiamata via Santa Maria in onore alla Madonna del Carmine, nome che porta ancora oggi.
La Madonna del Carmine fu sempre particolarmente amata, specialmente dalle donne di Carrara. Era al suo altare che accorrevano per le piccole grazie quotidiane, mentre andavano al mercato che si teneva nella vicina “piazeta”, ma alla Madonna del Carmine si rivolgevano anche tutti coloro che erano stati arrestati o condannati e che per subire la pena prevista erano costretti a passare davanti alla chiesa del Carmine, adiacente alla caserma. Per i condannati a morte era l’ultima sosta prima dell’esecuzione.
La chiesa della Madonna del Carmine fu consacrata nel 1605, solo otto anni dopo che Alberico I° Cybo-Malaspina aveva donato ai frati carmelitani di Fivizzano, il convento che si trovava accanto alla porta a mare della città. Quando venne aperta non aveva il pavimento, che venne posto nel 1612, né l’organo che risale al 1621, distrutto poi da un bombardamento della Seconda guerra mondiale, né il portale che è del 1623.
La statua della Madonna del Carmine venne posta in una nicchia protetta da un vetro sul lato destro della chiesa subito vicino alla porta. Raffigura la Madonna che dà lo scapolare a san Simone Stock. Nei giorni che precedono e seguono il 16 luglio, la statua viene esposta a fianco dell’altare.
Oggi la chiesa è affidata alla cura dei Missionari di Maria che hanno in gestione anche il centro giovanile di Carrara. Non viene più usati per celebrazioni come battesimi e matrimoni ma continua ad essere meta di un pellegrinaggio costante di fedeli che chiedono alla Madonna del Carmine piccole grazie quotidiane.
© Foto Archivio Michelino