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Diari Toscani

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Carrara: Sebastian Furlan vince le Olimpiadi italiane di astronomia

DiDiari Toscani

Lug 15, 2021

Di nuovo sul podio più alto, Sebastian Furlan, studente del liceo scientifico Marconi di Carrara che ha vinto, per il secondo anno consecutivo la medaglia d’oro alle Olimpiadi italiane di astronomia.

Dopo aver vinto l’edizione italiana delle Olimpiadi 2019 nella categoria Junior 2, riservata agli alunni di prima superiore, e aver rappresentato l’Italia alle Olimpiadi internazionali di astronomia in Romania nello stesso anno, ottenendo una medaglia di bronzo, quest’anno ha vinto nella categoria Senior riservata agli alunni di seconda e terza superiore, conquistando l’ambita medaglia “Margherita Hack”.

La proclamazione dei vincitori è avvenuta da remoto lunedì 12 luglio; per la categoria Senior hanno vinto anche Marco Carbone e Martina Felicia Ravenda di Reggio Calabria, Alessandra Caggese di Bari e Maya Bagnato di Lodi. Sebastian Furlan frequenta la III° B del liceo Marconi. Ha iniziato il percorso che lo ha portato alla vittoria nelle Olimpiadi italiane di astronomia partendo dalle selezioni di istituto avvenute a dicembre 2020. Ha superato poi la gara interregionale che da febbraio è stata spostata a maggio, a causa della pandemia, e ha ottenuto l’accesso alla finale nazionale del 3 luglio.

Circa 80 i partecipanti provenienti da tutte le scuole d’Italia, selezionati tra gli oltre 5mila iscritti alla competizione. Alle Olimpiadi di astronomia ci sono stati 30 finalisti per la categoria Senior, 25 per la categoria Junior 2 e 25 per la categoria Junior 1, riservata agli studenti delle classe terze delle scuole secondarie di primo grado.

A Sebastian Furlan è stata assegnata anche una targa speciale, quale riconoscimento per aver disputato tre Finali Nazionali: nel 2019, nel 2020 e nel 2021. Purtroppo la gara di quest’anno sarà l’ultima per lo studente carrarese perché il prossimo anno sarà considerato fuori età dal regolamento. Furlan e i suoi compagni della squadra del Marconi hanno fatto una preparazione molto accurata e impegnativa già durante l’anno scolastico con il professor Luca Angeloni. Al normale orario scolastico hanno aggiunto lezioni pomeridiane extracurricolari e lezioni serali al planetario “A. Masani”. I ragazzi hanno anche seguito corsi di preparazione on line tenuti da astronomi professionisti dell’istituto nazionale di astrofisica (INAF) e riservati ai partecipanti alle gare. Dei pochissimi posti per la finale nazionale destinati a Toscana ed Emilia Romagna, ben tre sono andati a ragazzi del Marconi: oltre a Sebastian Furlan, vi erano anche Giacomo Manfredini per la categoria Senior e Paolo Marino per la categoria Junior 2. Inizialmente era previsto che la finale nazionale si disputasse a Perugia ma, a causa delle disposizioni governative legate all’emergenza Covid-19, il comitato organizzatore ha ritenuto opportuno convocare i finalisti non in un’unica sede, ma in 11 sedi dislocate nel territorio nazionale. Il liceo scientifico Marconi di Carrara è stato scelto proprio come una delle 11 sedi e gli studenti hanno disputato la gara a scuola sotto la supervisione di giudici esterni dell’INAF.

Nella finale i ragazzi si sono cimentati in due prove: una prova teorica consistente nella risoluzione di cinque problemi di astronomia, astrofisica e cosmologia elementare (quest’anno i problemi riguardavano, fra l’altro, la luminosità della stella Vega, l’orbita di Gagarin, la massa del buco nero al centro della Via Lattea, l’elongazione di Venere, i punti Lagrangiani del sistema Terra-Sole) e una prova pratica relativa all’analisi di dati astronomici, anche a carattere osservativo (vi era un esercizio sui transiti degli esopianeti ed uno sull’astronomia di posizione).

A fine luglio Sebastian si recherà a Riace, in provincia di Reggio Calabria, per lo stage estivo riservato ai 15 vincitori delle Olimpiadi, cinque per ciascuna categoria, durante il quale avverrà la premiazione ufficiale; a lui sono andate le più sincere congratulazioni da parte del corpo docente del liceo e della dirigente scolastica Marta Castagna.