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Diari Toscani

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Massa: da 12 anni attendono l’illuminazione, la protesta di Ca’ di Cecco

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Lug 6, 2021

Ca’ di Cecco è una località nei pressi di Pariana, frazione di Massa, nella valle del Frigido. Si trova sul ruscello Chiaretta, uno dei tanti piccoli corsi d’acqua che dalle apuane si gettano nel fiume di Massa, ed è immersa nei boschi. La via principale su cui si sviluppa la località è completamente priva di illuminazione e questo crea non solo le difficoltà di accesso e transito per i residenti, ma favorisce la circolazione di animali selvatici che prediligono la notte per muoversi e cercare cibo. I residenti della zona hanno fatto richiesta per ottenere l’installazione di lampioni pubblici ormai nel 2009, ma da allora, ancora nulla è stato fatto. Da qui la nuova protesta che ha trovato il supporto di Daniele Tarantino, membro del comitato Una montagna da salvare e presidente dell’associazione Insieme.

Abbiamo denunciato la situazione una decina di mesi fa – ha dichiarato in rappresentanza di tutti i paesani Valentina Del Giudice –. Il sindaco Persiani gentilmente ci ha accolti a palazzo e aveva dato buone speranze. Ho visto che qualche operaio del comune è venuto per la misurazione della strada, ma non abbiamo saputo più niente. Sinceramente il paese si aspettava una risposta. Avevamo denunciato pubblicamente la situazione tramite un incontro con il comitato ‘Una montagna da salvare’, ma niente. Torniamo a sollecitare interventi sulla situazione di via Madielle. Siamo completamente al buio e i cinghiali avanzano, ormai fino alle abitazioni. La montagna necessita di maggior attenzione. Certo, abbellire la città è molto importante, ma non possiamo dimenticare le periferie. Quanto dobbiamo ancora aspettare per avere la pubblica illuminazione? Risale al 2009 la richiesta, protocollata e sostenuta da una raccolta di firme. 12 anni di attesa senza alcuna risposta, ci sembrano troppi. Ritorniamo sulla questione perché la montagna, in particolare questa bella zona, si sta ripopolando. Con l’emergenza Covid, la gente ha capito che forse vale la pena vivere in luoghi meno affollati, in mezzo alla natura. E tante coppie di giovani ci stanno provando, ma dobbiamo migliorare i servizi se vogliamo che la montagna torni a essere riabitata. Chiediamo al sindaco Persiani un segnale di attenzione”.

Tante vecchie case sono state risistemate, oggi abitate da famiglie. “È una cosa positiva – ha fatto notare Daniele Tarantino –. I centri abitati della montagna, come Ca’ di Cecco e Madielle, hanno bisogno di servizi essenziali quali l’illuminazione, la rete fognaria, una linea di trasporto pubblico efficiente e aggiungerei anche il collegamento internet e la rete telefonica sia fissa che mobile. Su quest’ultimo punto sollecito il vicesindaco Andrea Cella che, un anno fa, aveva promesso un’antenna per il segnale di telefonia mobile alle Guadine e in tutta la vallata del torrente Renara. L’estate è iniziata, il torrente è di nuovo meta di residenti, turisti e villeggianti, ma di antenne nemmeno l’ombra. Se vogliamo rilanciare la montagna, dobbiamo dare segnali positivi e garantire almeno i servizi essenziali”.