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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

I parchi letterari: la nuova frontiera del turismo

DiFederico Morelli

Lug 4, 2021

I parchi letterari rappresentano una realtà ormai consolidata in Italia, dove se ne conta una trentina. Si tratta di territori, caratterizzati da diverse combinazioni di elementi naturali e umani, che illustrano l’evoluzione delle comunità locali attraverso la letteratura. Sono i luoghi stessi che comunicano le sensazioni che hanno ispirato tanti autori per le loro opere, e che i parchi letterari fanno rivivere al visitatore, attraverso interventi che ricordano l’autore, la sua ispirazione e la sua creatività, favorendo la valorizzazione dell’ambiente, della storia e delle tradizioni di chi, quel luogo, abita; sono scenari, contenitori e propulsori di impresa e di imprese. Non hanno confini materiali precisi, ma sono delineati territorialmente dall’ispirazione degli autori.

L’origine dei parchi letterari è attribuita all’esigenza dello scrittore Stanislao Nievo di preservare le storie letterarie e le pietre del suo Castello di Colloredo di Montalbano in Friuli, nel quale Ippolito Nievo scrisse le Confessioni di un italiano, crollato in seguito al terremoto del 1976. Nato come progetto editoriale si è trasformato nel tempo in una realtà radicata nel territorio e che comprende, oggi, molti luoghi che hanno ispirato scrittori e poeti, dal nord al sud Italia. La loro istituzione inizia a seguito di una convenzione fra la Fondazione Ippolito Nievo e l’amministrazione pubblica locale che si impegnò a realizzare una serie di iniziative atte a dare visibilità e a garantire che i luoghi dell’ispirazione venissero salvaguardati.

Nell’estate 2009, è nata Paesaggio culturale italiano srl, una società che ha lo scopo di promuovere, per fini turistici e culturali, i parchi letterari d’Italia che in tale ottica sono diventati dei veri e propri itinerari lungo i luoghi di vita e di ispirazione dei grandi scrittori dove si possono organizzare visite guidate, eventi tematici, e anche attività legate al mondo dell’enogastronomia e dell’artigianato. In questo modo la letteratura è diventata uno strumento di promozione turistica molto originale e anche suggestivo che, attraverso i grandi autori del nostro paese, interpreta il territorio come un insieme di tradizione e di risorse ambientali, storiche, artistiche.

Lo sviluppo del progetto dei parchi letterari avviene sostanzialmente lungo un percorso simile per ciascuna delle singole realtà, via via, realizzate in Italia. L’idea di una possibile istituzione dei parchi letterari, pensata da amministratori pubblici o operatori privati deve essere prima di tutto valutata da un apposito studio di fattibilità, curato dalla Fondazione Ippolito Nievo, che si fonda sullo studio dell’autore, delle fonti letterarie intese nel più ampio senso del termine, dei luoghi dell’ispirazione, delle risorse umane, imprenditoriali, commerciali e di altri elementi atti alla valutazione complessiva e puntuale dell’istituzione dello sviluppo del progetto. Nella realizzazione dei parchi letterari, a partire dalla ricerca di prodotti ed oggetti che creino dei “viaggi sentimentali”, fino all’enogastronomia e all’elaborazione di materiali illustrativi e di molti altri aspetti, la fonte letteraria rappresenta sempre il riferimento primario da seguire, come l’ispirazione dell’autore che è suscitata dal luogo e raccolta in una o più opere poetiche o narrative.

Gli elementi che compongono i parchi letterari sono, quindi i luoghi – ambienti, natura città, monumenti –, la storia cioè avvenimenti, testimoni, documenti e la biografia dell’autore e l’altra storia, costituita da tradizioni, racconti popolari, aneddoti, i miti e le leggende, l’arte (pittura, scultura, musica), gli altri autori della letteratura, l’enogastronomia, l’artigianato e le altre attività produttive.

In Italia sono presenti diversi parchi letterari e il loro numero è in continuo aumento.

A Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, è in corso di realizzazione il Parco letterario Luigi Pirandello: un omaggio ad uno dei più grandi autori della letteratura del ‘900 che rappresenta un importante e significativo momento di riqualificazione e riscoperta degli spazi fisici descritti dal grande drammaturgo. Ad Agrigento esiste già la Casa natale di Luigi Pirandello che rientra a pieno titolo nel concetto di parco letterario sviluppato cogliendo dalle novelle e dalle opere teatrali i segni di ideali percorsi attraverso il tempo e la memoria fino ad individuare itinerari di conoscenza e riscoperta di luoghi, personaggi e storie descritti dall’autore. Si è così determinato un ricco e suggestivo scenario di un viaggio/spettacolo tra i cortili, nella miniera, lungo le strade e le scalinate, tra le vecchie case, gli antichi templi, il porto, il mare in cui si vedranno riapparire figure dell’immaginario pirandelliano mentre risuonerà l’eco di parole, suoni, grida provenienti dalla memoria culturale del tempo.

In Toscana c’è il Parco letterario Giosuè Carducci che interessa tutta l’area del comune di Castagneto. Il celebre autore, anche se originario di Pietrasanta, si trasferì con la famiglia a Bolgheri nel 1838, dove visse per circa dieci anni, trascorrendovi li tutta la sua infanzia. Gli elementi principali del parco sono costituiti dai luoghi legati alla sua vita e alla sua memoria come la casa di Castagneto, il celeberrimo Viale di Bolgheri, largo Bionda Maria, il cimitero di Nonna Lucia e la Torre di Donoratico. Il percorso attraverso i luoghi cari ad un grande poeta diventa un vero e proprio viaggio sentimentale ricco di emozioni.

A Carrara potrebbe essere realizzato un parco letterario dedicato a Cesare Vico Lodovici, scrittore, commediografo e traduttore vissuto a cavallo tra l’800 il ‘900, considerato uno dei principali autori letterari della città. L’idea dell’istituzione del parco, non avrebbe solo lo scopo di rendere omaggio alla sua memoria, ma sarebbe anche un ottimo strumento in chiave di promozione territoriale per valorizzare il centro storico della città, le cave di marmo e i paesi a monte, la casa di Cesare Vico Lodovici, l’enogastronomia, l’artigianato e le produzioni locali.