Non poteva che essere lì, non poteva succedere che in quel luogo. Da sabato 26 giugno la suggestiva piazza-terrazza di Aulla che si affaccia sulla confluenza dei fiumi Magra e Aulella, sorvegliata dalle mura possenti della Fortezza della Brunella, si chiama piazza Smisurata Preghiera in onore alla canzone di Fabrizio De André che, proprio con quella canzone, vinse la prima edizione del Premio Lunezia nel 1997 e venne ad Aulla a ritirare il premio.
L’evento dell’intitolazione, unico nella storia della toponomastica italiana, è stato molto partecipato e ricco di emozioni. Con la perfetta organizzazione del patron del Premio Lunezia, Stefano De Martino e della direttrice artistica Loredana D’Anghera, autori anche della richiesta di intitolazione della piazza alla canzone di De André, la cerimonia ha ripercorso le tappe che hanno portato alla prima edizione del Premio Lunezia e quindi all’eccezionale partecipazione del grande cantautore genovese, grazie ai ricordi dei collaboratori dell’epoca, e di Dori Ghezzi. Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Aulla, Roberto Valettini. Tra il folto pubblico sempre in rispetto delle misure anti-Covid, anche tutti i sindaci dei comuni della Lunigiana.
“L’intitolazione di una piazza a una canzone è un’iniziativa unica in Italia che rappresenta un bene per la musica leggera – ha detto De Martino – ed è molto significativo che avvenga ad Aulla, sede storica del Premio Lunezia. Questo è un momento storico che sublima un percorso di faticoso impegno culturale del Lunezia. 25 anni fa abbiamo creato questo premio che si distingueva dai tanti in ambito musicale perché puntava a mettere in luce il valore letterario dei testi delle canzoni. Era un nuovo punto di vista per valutarle e per riconoscere il loro diritto a entrare a far parte della letteratura. La canzone d’autore è un prodigio letterario che ha tutta la potenza evocativa di un testo narrativo e l’insolita capacità di poter ripetere la propria bellezza all’infinito con ogni nuovo ascolto. Oggi, anche grazie al Lunezia, le cose sono molto cambiate e proprio oggi abbiamo ricevuto dal ministero della cultura una e-mail di complimenti per il lavoro svolto. Sul palco del Lunezia sono passati oltre 300 big della canzone d’autore italiana. Quando abbiamo iniziato, di certo, non potevo neppure sognare che saremmo arrivati a dedicare un luogo a una canzone vincitrice del nostro festival. Lo spazio prescelto è bellissimo e onora la targa di intitolazione e anche l’autore della canzone che è sicuramente fra i più grandi, se non il più grande, dei cantautori italiani, oggi studiato anche a scuola, il cui passaggio in questi luoghi, dovuto al Lunezia, può essere ricordato al pari di quello di Dante“.
Il sindaco Valettini ha voluto sottolineare l’importanza della partecipazione all’evento di tutti i comuni della Lunigiana: “Voglio ringraziare il presidente Giani per l’attenzione che dimostra per far sentire la Lunigiana parte integrante della regione Toscana. È un momento significativo per Aulla ed è molto positivo che sia condiviso da tutti gli altri sindaci della Lunigiana perché, con loro, stiamo facendo un percorso di affrancamento dalla marginalità in cui per troppo tempo è stato relegato il nostro territorio. L’evento di oggi rappresenta anche il recupero di un luogo sottratto al degrado e restituito alla convivialità e alla possibilità di stare insieme. La posizione sulla confluenza dei due fiumi diventa il simbolo del legame tra i due rami della Lunigiana:quello orientale di Fivizzano e quello occidentale di Pontremoli, che sono uniti in una felice convivenza e nella ripartenza definitiva a dieci anni dalla tragica alluvione che ha lasciato una ferita enorme sul territorio. Siamo infine felici di dedicare questo luogo a una canzone vincitrice del Premio Lunezia che, proprio grazie a questa amministrazione tre anni fa è tornato nella sua città natale”.
A ricordare i passaggi che portarono all’assegnazione del premio Lunezia a De André nel 1997 c’era Luciana Damiano: “Ricordo il grande entusiasmo che ci animava nell’estate del 1997 e la nostra ansia di riuscire a dare al premio una dimensione nazionale. Da lì l’idea di coinvolgere Fernanda Pivano che con gioia accolse la proposta di fare da presidente di giuria e che ci aiutò ad arrivare fino a De André. Straordinaria fu poi la sua partecipazione perché notoriamente lui non amava i concorsi perché diceva che vicino a un vincitore c’è sempre uno sconfitto e generalmente non andava mai a ritirare i premi che gli attribuivano. Invece decise di venire ad Aulla, anzi, con l’umiltà che lo contraddistingueva, quando lo chiamammo per informarlo che la giuria aveva scelto la sua canzone come vincitrice, ci chiese più volte se eravamo sicuri che il premio lo meritasse proprio lui. Nessuno ci credeva che sarebbe venuto a ritirarlo invece venne addirittura il giorno primo e soggiornò qui. I grandi giornalisti musicali, tra cui Mario Luzzatto Fegiz dovettero precipitarsi ad Aulla quando scoprirono che Fabrizio De André era già arrivato per ritirare il premio”.
Particolarmente commovente il ricordo di Dori Ghezzi che ha raggiunto tutti i presenti con una videochiamata: “Fabrizio aveva un rapporto coi premi che anch’io condividevo e che si basava su un doppio sentimento: da una parte la soddisfazione di essere stato capito, che era la cosa a cui lui teneva di più, dall’altra il desiderio di non ferire chi non aveva vinto. Per questo non amava i concorsi. Un po’ di felicità e un po’ di sofferenza, diceva. La serata di Aulla fu indimenticabile e lo emozionò moltissimo. Ricordo la cena organizzata la sera precedente al Premio nella quale festeggiammo anche gli 80 anni di Fernanda Pivano. Sono molto felice che abbiate scelto il titolo di quella canzone per intitolarvi una piazza perché quella può essere considerata il suo testamento che scrisse, insieme a tutto l’album insieme al grande Ivano Fossati”.
Il presidente Giani ha ricordato che la notizia dell’intitolazione ha avuto risonanza nazionale ed è stata data da Radio 1 ed ha ribadito l’importanza dell’evento nell’ambito della ricostruzione e rinascita della Lunigiana dopo l’alluvione. “La ricostruzione è stata graduale e questa piazza è una tappa. Il momento di oggi è struggente per la bellezza simbolica del paesaggio che è punto di congiunzione dell’espressione della civiltà umana che accompagna Aulla da oltre 500 anni. Ed è stupendo che tutto questo si armonizzi con un’intitolazione che fa notizia a livello nazionale e con il ricordo di una personalità come De André”.
© Foto di Vinicia Tesconi