285 chilometri, 1900 metri di dislivello, 12 uomini appassionati di ciclismo, circa 13 ore in sella a una bici per compiere l’impresa di unire il mar Tirreno al Mar Adriatico: sono i numeri della meravigliosa avventura messa in piedi e portata a termine da un gruppo di veri sportivi carraresi. Sono i numeri della corsa ciclistica amatoriale Coast2Coast 2021, un sogno fatto di amore per lo sport, che si è svolta lo scorso 12 giugno. A raccontarla a Diari Toscani uno dei protagonisti e l’ideatore dell’impresa: Francesco Pellegrini.
Chi sono i ciclisti che hanno partecipato alla Coast2Coast?
Siamo un gruppo di amici appassionati i ciclismo. Facciamo tutti parte dell’Associazione sportiva StraCarrara e siamo tesserati con Il Veloclub ma siamo solo amatori, non facciamo competizioni. Però ci alleniamo sempre, compatibilmente con gli impegni di famiglia e lavoro.
A chi è venuta l’idea della traversata dell’Italia da un mare all’altro?
Era una sfida a cui pensavo da anni e quest’anno ho voluto cercare di farla diventare realtà, ma l’idea piaceva a tutti gli altri e infatti mi sono venuti dietro. Ci siamo allenati per tre mesi per essere in grado di affrontare il percorso e comunque siamo partiti da una base di un buon allenamento sempre mantenuto.
Come è stata organizzata la traversata?
Abbiamo voluto che tutto si svolgesse nella massima sicurezza per cui siamo stati seguiti per tutto il percorso da un’auto con due accompagnatori della società Veloclub di Carrara. Abbiamo fatto diverse soste per mangiare e per verificare le condizioni di tutti. Siamo partiti alle 5.20 del mattino da Largo marinai d’Italia, all’inizio della passeggiata del porto di Marina di Carrara e siamo arrivati alle 18.30 a Cesenatico.
Che età hanno i componenti della squadra?
Andiamo dai 45 anni ai 58 anni con un mitico outsider, Pino Sanguinetti, di 70 anni. Lui non solo ha fatto tutto il percorso insieme a noi ma ha anche tentato, insieme ad altri due di fare in bici anche il ritorno ed è stato fermato solo dal caldo africano della pianura Padana.
Qual è il bilancio della vostra impresa?
Siamo tutti soddisfatti e felici. Non è proprio la prima impresa di questo genere che facciamo ma sicuramente è la più importante.
Quali altri percorsi avete fatto?
L’anno scorso abbiamo fatto il doppio Stelvio, cioè la scalata sia dalla parte italiana, sia dalla parte Svizzera e poi abbiamo fatto il percorso delle strade bianche toscane, un giro di 350 chilometri nei bellissimi paesaggi delle colline toscane che è ugualmente molto impegnativo.
Avevate uno sponsor per quest’ultima impresa?
Veramente no, abbiamo fatto tutto a spese nostre, comprese le maglie della corsa con il logo della Coast2Coast 2021. Ci siamo dati una mano l’uno con l’altro, anche perché condividiamo da sempre i valori più grandi dello sport. In effetti, quel che abbiamo voluto trasmettere come messaggio con la nostra impresa è quello di ricordare a tutti che con la buona volontà, lo spirito di iniziativa e con la testa giusta si possono affrontare anche le imprese che all’apparenza sembrano impossibili. La coast to coast Carrara Cesenatico sembrava fuori dalla nostra portata e invece ci siamo riusciti.
A Cesenatico il gruppo di ciclisti carraresi ha voluto farsi la foto per celebrare l’impresa intorno al monumento a Marco Pantani e poi visitare il museo Spazio Pantani dedicato al grande campione italiano.