• Dom. Set 8th, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Carrara: “Goya Boucher Ricci Batoni”, un passaggio nel mondo di Cybei

DiVinicia Tesconi

Giu 11, 2021

Cinquantasei dipinti di varie dimensioni, svariati soggetti, diversi stili, uniti nello spazio cronologico che copre la seconda metà del ‘700, tutti provenienti dalle scuole e dai laboratori di pittura che ebbero collaborazioni con Giovanni Antonio Cybei, abate e scultore carrarese, primo direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. La preview per la stampa è stata guidata dal curatore della mostra Marco Ciampolini che ha reso particolarmente vivido e interessante il percorso della mostra che si terrà dall’11 giugno al 10 ottobre 2021 al Museo CARMI di Villa Fabbricotti a Carrara.

La mostra prende spunto dalla ricorrenza dei 250 anni dell’Accademia di Belle Arti di Carrara – ha detto Ciampolini ed è un omaggio al suo primo direttore, Giovanni Antonio Cybei, personaggio di ampie vedute, scultore e direttore dell’Accademia, ma anche abate, cioè in possesso anche di una cultura religiosa e letteraria. La mostra illustra la produzione pittorica nelle città in cui Cybei ha materialmente lavorato e spaziano nell’area del centro in Italia compresa tra i fiumi Po e Tevere. Questo gli ha permesso ugualmente di ricevere commesse e di esportare le sue opere in tutta Europa. La mostra Goya Boucher Ricci Batoni è interamente composta da quadri e sebbene Cybei fosse conosciuto come scultore”.

Ciampolini ha ricordato la caratteristica di tutti gli artisti del ‘700 che erano itineranti e spesso impegnati in più lavori in luoghi diversi e ha spiegato che l’esposizione segue il criterio cronologico della data di nascita degli autori.

“Una delle caratteristiche importanti di questa mostra – ha aggiunto Ciampoliniè che molte delle opere esposte sono sconosciute al pubblico, in buona parte perché sono inedite, ma anche perché vengono da collezioni private e perché anche quelle che vengono da collezioni pubbliche si trovavano relegate in qualche angolo di un museo o in uffici o luoghi dove di solito non si trovano opere così importanti”. Si tratta di 16 inedite, sette mai studiate in sede scientifica, 10 esposte per la prima volta e quattro provenienti da enti pubblici o istituzioni museali poco note.

Come ha spiegato Ciampolini molte delle opere esposte sono “modelletti” cioè dei bozzetti finiti di opere pittoriche realizzate in grandi dimensioni. Tra i pezzi più pregiati ci sono due autoritratti di Goya, uno di epoca giovanile e uno successivo di 13 anni. Ciampolini ha ricordato che le opere sono già state esposte, ma mai nella stessa collezione.  Ovviamente i generi sono diversi: dalle tematiche tratte dal mito come nel Sacrificio di Ifigenia di Pompeo Girolamo Batoni o il Capriccio di Giovanni Paolo Panini, che era molto celebre tra i suoi contemporanei ed era solito dipingere luoghi reali ai quali aggiungeva architetture immaginarie ai ritratti di personaggi importanti dell’epoca, come Maria Luisa di Borbone o di Francesco V Caetani.   

Anche i generi pittorici spaziano dal rococò francese alla linea del paesaggio eroico italiano. Di rilievo le opere di Sebastiano Conca, che fu uno dei più importanti pittori del ‘700 romano e che compare con un dipinto su rame molto originale per le sue grandi dimensioni insolite.

Un altro pittore con cui Cybei sicuramente collaborò è Giovanbattista Tempesti presente nella mostra: insieme realizzarono la fontana dei Putti in piazza dei Miracoli a Pisa. Ci sono soggetti di matrice religiosa, ma anche laica, raffigurazioni di vita quotidiana e anche nature morte, ritratti di fanciulli, dame, gente comune e aristocratici. Ciampolini ha spiegato che tutti i dipinti sono stati restaurati o controllati per l’esposizione, il che ha richiesto tempi di preparazione molto lunghi: i lavori sono, infatti, partiti nel 2019 e hanno tuttavia portato al restauro non solo di opere private, ma anche di opere pubbliche.

Questa è la prima volta in cui il museo CarMi si apre a opere che arrivano da collezioni esterne – ha aggiunto Ciampolini –. Carrara è comunque presente all’interno della mostra, perché il catalogo comprende anche cinque opere realizzate dall’Accademia di Belle Arti che non sono state spostate dalla loro sede originale. La mostra è strettamente legata a quella su Cybei che partirà alla metà di luglio e che occuperà, tra i vari siti in cui sarà suddivisa, anche l’altra ala della Villa Fabbricotti. Le due esposizioni permetteranno al visitatore di cogliere il legame esistente tra alcuni dipinti che rappresentano soggetti raffigurati dallo stesso Cybei o a cui lui si è ispirato, e che mostrano in maniera evidente il loro impianto scultoreo. Cybei fece fare un salto alla scultura carrarese, andando oltre il gusto dell’epoca e aggiungendo un alto livello qualitativo. Carrara nel ‘700 fu il centro di produzione di sculture più importante d’Europa e luogo d’incontro di tutti gli artisti del tempo per cui godeva di una grandissima attenzione confermata dalla creazione dell’Accademia di Belle Arti. Gli artisti presenti nella mostra stanno alla pari dei grandi nomi e dimostrano la vitalità dei centri in cui lavorava Cybei la cui storia è raccontata nel catalogo. Da essa esce fuori una situazione straordinaria in cui non c’è distinzione tra centro e periferia, ma è assolutamente possibile incontrare capolavori anche in luoghi quasi sperduti e di poca rilevanza”.

Presenti alla preview anche il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale e l’assessore alla cultura Federica Forti entrambi particolarmente soddisfatti dell’allestimento e dell’organizzazione della mostra.