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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Da luogo di cultura ad area degradata: la triste parabola del parco dei Ronchi

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Giu 10, 2021

Era la location favorita per gli eventi estivi: incontri culturali, sfilate di moda, presentazioni di libri, mostre di pittura e di scultura. Oggi è un ammasso di rovi e di erbacce. L’involuzione del parco pubblico dei Ronchi di Marina di Massa è avvenuta, purtroppo, in breve tempo. I giorni del suo splendore come punto di aggregazione sociale e culturale non sono poi tanto lontani. A mettere in evidenza il problema sono stati molti cittadini preoccupati dell’incuria di quel luogo che era un fiore all’occhiello della riviera apuana. “Non è accettabile che un luogo come Ronchi sia ridotto in questo modo – ha detto Daniele Tarantino, dell’associazione InSieme -. Tante persone mi hanno chiamato ed ho effettuato un sopralluogo rendendomi conto dell’erba alta, del parco degradato, dei marciapiedi sporchi. Un grazie va alle attività della zona, che spesso danno una grossa mano nel contenere il degrado del parco. Ronchi è una zona turistica di alto pregio ed è vergognoso farla trovare in questo stato dai turisti che si apprestano a trascorrere le vacanze in questa località. Sono stati segnalati problemi quali: mancanza di cestini, giochi obsoleti smantellati e mai sostituiti, panchine rotte, muretti e murature da ripristinare, carenza di illuminazione”.

Il parco, all’epoca, era gestito dalla Pro Loco Ronchi Poveromo il cui presidente Paola Bertola ha fatto sapere: “Il bando di affido del parco si è chiuso il 24 maggio. Il problema non è tanto e solo l’erba quanto lo sporco, l’incuria di potature non eseguite, l’accumulo di un inverno. La piazza è solo il punto focale dello stato di degrado: via Ronchi, viale Repubblica, stesso sistema di taglio erba senza pulire i marciapiedi, lo stesso viale a mare. Massa, in generale, sembra stia vivendo una “nuova stagione”: grandi opere da lasciare ai posteri e indifferenza verso l’esistente. La Pro Loco, occupandosi della manutenzione ordinaria della piazza ha sempre voluto mantenere la fruizione libera degli spazi, ritenendo che una piazza pubblica debba assolvere alla funzione di luogo di ritrovo e di aggregazione svincolato da qualsiasi offerta a pagamento. Finora questo è stato possibile perché nel vecchio bando di gestione ci era riconosciuto un budget di 6 mila euro annui. I 2 mila euro annui di canone riconosciuti dall’attuale bando (1500 per questo 2021 già iniziato) non possono essere infatti l’unica fonte di approvvigionamento di chi gestirà la piazza. Si prevede la possibilità di offrire attività ludico ricreative e culturali a pagamento, così come di fare attività di somministrazione cibi e bevande, rinunciando, solo in tal caso, al compenso economico annuo. Ronchi ha un tessuto commerciale preesistente e non si è mai voluto dare adito a conflitti di interesse. Quindi per noi diventa incompatibile competere con realtà interessate non solo ad un servizio di volontariato ma ad una gestione commerciale dello spazio pubblico, attraverso l’offerta di attività a pagamento”.