La festa più importante per i mazziniani si colora di una vena di polemica per l’Associazione Mazziniana di Carrara, sezione Randolfo Pacciardi, che per il 2 giugno ha organizzato la consueta, ormai decennale, celebrazione nella quale sarà inserito l’intervento due giovani esponenti dell’AMI: Sara Coluccini e Edoardo Parisi sul tema “Questa non è la Repubblica che volevamo”.
“Il 2 giugno non deve essere legato solo al referendum monarchia-repubblica del 1946 – ha fatto sapere l’associazione Mazziniana con una nota – ma deve diventare il giorno in cui rendiamo omaggio a tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande il nostro paese promuovendo tutti gli altissimi valori sociali e politici, maturati dal Risorgimento alla Resistenza, che oggi devono esseri difesi da insensati tentativi di cancellarli dalla nostra memoria collettiva”. Alla luce degli eventi politici degli ultimi 12 mesi, in Italia, in Europa, nel mondo, intrecciatisi con il dramma della pandemia, l’AMI carrarese prende atto di come si siano perdute grandi occasioni di fare un salto di qualità nel dialogo tra le parti sociali. “La pandemia avrebbe dovuto sollecitare a una maggiore coesione del Paese. Invece sono emersi beceri protagonismi, a livello sia nazionale sia regionale, non per risolvere i problemi, ma per acquisire visibilità personale e consensi in prospettiva elettorale. Alcuni politici, succubi del proprio strabordante egocentrismo, si sono nascosti dietro l’offensiva retorica di “parlare alla pancia degli italiani” come se non fossimo in grado di ragionare con la testa e con il cuore” si legge nella nota dell’AMI. “Un paese civile è tale quando sa vedere oltre i problemi contingenti – prosegue la nota -. Chi oggi si lamenta della inadeguatezza dei “ristori” avrebbe dovuto lamentarsi, anni fa, dei tagli alla sanità. Troppo facile criticare lo stato oggi dopo averlo denigrato e defraudato con una vergognosa evasione fiscale”. L’AMI carrarese ha voluto poi soffermarsi sui quesiti mai risolti relativi al paese: “Perché l’Italia, quand’anche venisse risolto il problema dell’evasione fiscale, non sa spendere in maniera virtuosa il denaro pubblico? Perché i cittadini italiani, di fronte a pulsioni antisociali (come l’opposizione all’accoglienza), non riescono più a difendere il patrimonio di nobili valori che la nostra Storia gloriosa ha saputo costruire nel tempo? Perché quei cittadini che hanno una visione dinamica della nostra società si rassegnano e lasciano spazio a (non) idee che non costruiscono nulla, ma mirano solo a cancellare l’identità del nostro Paese e delle nostre città?”. Sulla scorta di questi interrogativi la festa del 2 giugno sarà, per i mazziniani carraresi, l’occasione per ribadire con veemenza che questa non è la Repubblica che avevano voluto e per lanciare un appello a tutti coloro che vogliono migliorare l’Italia e le sue città sia nell’economia sia nella difesa dei diritti civili e della solidarietà nazionale e internazionale. Per questo hanno ricordato: “Era, in sostanza, il sogno repubblicano di Mazzini: un’Italia e un’Europa consapevoli dei loro valori culturali, sociali e politici. Che il 2 giugno rappresenti anche il desiderio dei carraresi di fare rinascere la nostra città e sia occasione imperdibile per unire le rispettive forze e lavorare uniti al suo rilancio”.
L’evento avrà luogo in piazza Gramsci, Palco della Musica con il seguente programma: ore 10, saluto delle autorità e del presidente dell’AMI di Carrara; ore 10.30, interventi di Sara Coluccini e Edoardo Parisi, due giovani esponenti dell’Associazione Mazziniana; ore 11.15, canti risorgimentali e resistenziali eseguiti dal Coro Dal Corona di Livorno.