Si amarono alla follia, tanto da far scegliere a lei, una Sirena, di vivere in cima a una montagna e poi si lasciarono per il più triste dei motivi: lui era umano e quindi era diventato vecchio, lei era figlia del mare e quindi eterna fanciulla. Il mito, tutto carrarese, sorto intorno alla storia della cinquecentesca fontana della Sirena, che si trova sulla sponda del fiume Carrione, nel cuore più antico della città, intreccia la figura dell’indovino etrusco Aronte, vissuto all’epoca di Giulio Cesare e invitato addirittura a Roma per predire l’esito della guerra civile, con quella mitologica di una Sirena che, nuotando nel mar Tirreno, sarebbe stata attratta, un giorno, dal bagliore accecante delle montagne di marmo.
L’incontro tra i due, entrambi giovani e bellissimi, avvenne dopo che la Sirena, decisa a scoprire l’origine di quel lucente riflesso, ebbe risalito il fiume di Carrara prima, e poi i vari ruscelli fino alla fonte posta nelle montagne di marmo bianco dove si trovava la grotta in cui viveva Aronte. L’amore era scoccato all’istante: per l’aruspice etrusco e anche per la straordinaria bellezza di quel paesaggio sospeso tra mare e cielo e la sirena scelse di restare lassù, tra le bancate di marmo insieme ad Aronte. A farle ricordare che il tempo, tuttavia, per il suo amore, era passato ci pensò sua madre, divinità marina, che per molti anni aveva creduto morta la figlia. La madre delle sirene ordinò a un delfino di seguire i corsi d’acqua fino a giungere in cima alla montagna in cui viveva la figlia e di convincerla a tornare a vivere nel mare. E il delfino eseguì. La sirena volse solo un ultimo sguardo al suo amore ormai curvo e acciaccato e poi salì in groppa al delfino per correre a precipizio verso il mare, ma la fuggiasca e il suo aiutante furono sorpresi lungo il fiume Carrione da Giove in persona che, intuito il piano della sirena e colta la sua ingratitudine verso Aronte, punì entrambi trasformandoli per sempre in una statua di marmo dalla quale sgorga l’acqua, fresca e preziosa che scende dalle montagne in cui era rimasto il vecchio Aronte. Così Aronte e la sua Sirena restarono per sempre separati proprio da quegli elementi: il marmo e l’acqua del fiume, che all’inizio li avevano uniti. Gli elementi che da sempre segnano il destino di Carrara: il marmo e l’acqua che serve per tagliarlo.
La sirena e Aronte, divisi, ma indissolubili, come nel nuovo logo de Il cammino di Aronte un percorso fatto di sentieri e strade bianche, spesso sconosciute a molti e in parte da recuperare, che uniscono a passo d’uomo tutti i paesi e i centri abitati in una sorta di magico anello che, in qualche modo ricorda il legame dell’indovino e della Sirena. Il percorso disegna una raggiera intorno al centro della città, sulla cornice collinare che è dirimpettaia delle montagne di marmo. Il nuovo cammino, al quale sono già associate pagine social, verrà inaugurato entro l’inizio dell’estate e sarà rappresentato da un logo, creato da Danae Project, che ha per oggetto la sirena.
Il progetto ha trovato il supporto di molte entità istituzionali locali interessate alla promozione culturale del territorio: Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara come ente capofila con la Fondazione Progetti curerà il coordinamento del progetto e la gestione di tutti gli aspetti connessi a promozione e comunicazione. Il comune di Carrara offrirà un fondamentale apporto che sarà in particolare volto alla manutenzione straordinaria, alla mappatura dei servizi al camminatore e alla realizzazione di raccordi con tavoli di lavoro e progetti di importanza regionale e nazionale. Il Cai di Carrara, che ha lavorato per individuare il percorso ad anello fra i paesi a monte di Carrara, fornendo tutte le informazioni tecniche necessarie e che curerà la manutenzione dei vari tratti che rientrano nella sentieristica del Club Alpino. La Camera di Commercio collaborerà a definire la rete di contatti di operatori commerciali e turistici utili a costruire la sezione ospitalità del sito del progetto. L’associazione Panathlon Carrara e Massa che si occuperà della realizzazione della cartellonistica del sentiero. E infine Anffas Massa Carrara che fornirà indicazioni per la realizzazione di una segnaletica accessibile alle persone con disabilità.
Il cammino di Aronte aprirà la strada a livello provinciale come progetto volto a creare percorsi ad anello alla scoperta dei paesi e dei centri abitati che costituiscono un nucleo storico attorno al centro di Carrara e attraverso la pagina Facebook fornirà le informazioni escursionistiche, storiche e turistiche necessarie al fine di promuovere un turismo alternativo a quello estivo balneare. “Un turismo lento e sostenibile – fanno sapere da Il Cammino di Aronte – del cammino come modalità per ritrovare il contatto con la natura, per fruire del patrimonio naturale e culturale diffuso, per godere di qualche esperienza all’aria aperta e approfittare della necessità del distanziamento per scoprire luoghi nascosti. In definitiva si presenta come la proposta di un’esperienza lenta, a passo d’uomo, volta a vivere appieno e valorizzare il territorio sia per chi lo abita sia per turisti e visitatori, appassionati e non della pratica del ‘cammino’”.
La finalità turistica de Il Cammino di Aronte punta a coinvolgere anche tutti gli operatori culturali, turistici e commerciali del territorio con i quali verrà creata una rete di contatti ed anche i cittadini residenti attraverso le Pro loco dei paesi attraverso i quali si snoda il percorso le cui tappe principali sono: Fossone, Palazzetti, Villa Del Medico, Fossola, Moneta, Foce Ortonovo, Santa Lucia, Fontia, Castelpoggio, Noceto, Gragnana, Sorgnano, Parco La Padula, Torano, Miseglia, Fantiscritti, Monte Novello, Cava Romana, Tarnone, Colonnata, Bedizzano, Bergiola, Codena, Littorio, Carrara, Pianamaggio, Grottini, Avenza, Bonascola, Stadio, Fossone.
© Foto di Cristina Maioglio