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Diari Toscani

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Annarosa Ragaglini ricorda Miriam Baratta, fondatrice di A.N.F.F.A.S. Carrara

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Apr 27, 2021

Una vita dedicata alla lotta per l’assistenza, la scolarizzazione e l’inserimento sociale dei minori portatori di svantaggi fisici e cognitivi. Una lotta condivisa e portata avanti sin dagli anni sessanta a fianco del marito, Elis Baratta, comandante dei vigili urbani di Carrara. Il ricordo dell’impegno e del grande cuore di Miriam Baratta, portata via dal Covid un anno fa, viene da un’altra donna di grande levatura che le fu amica: la professoressa Annarosa Ragaglini, insegnante, pedagogista, psicologa e grafologa, che ha vissuto per molti anni a Milano per poi tornare a vivere a Carrara, sua città di origine. Un tributo doveroso che la pandemia non aveva dato modo di fare al momento della scomparsa di Miriam Baratta.

La forza di un sogno

Il 2 maggio 2020, un anno fa, una grande donna, Miriam Baratta è deceduta in tempo di Covid per cui la sua morte non ha potuto avere una celebrazione pubblica adeguata.

Personalmente sento il dovere morale di affidare alla stampa questa memoria certa che tanti si uniranno a me nel ricordo con affetto, gioia e riconoscenza. Miriam Baratta, così era conosciuta Anna Maria Crudeli, moglie di Elis Baratta, comandante dei Vigili Urbani di Carrara, va ricordata con il marito poiché insieme hanno lottato per la realizzazione di un sogno: dare diritto a tutti i bambini “speciali”.

Alberto ed Antonella sono stati i loro figli, ma il loro grande cuore non ha mai fatto differenze nella lotta per il riconoscimento del diritto all’istruzione ed al lavoro di “questi bimbi”, come diceva Elis quando parlava di loro. Nel 2018, durante le celebrazioni per i 50 anni dell’A.N.F.Fa.S. di Carrara, Miriam lesse quello che ora suona come un testamento spirituale.

“…Oggi è per me un grande giorno perché ho potuto toccare con mano e vedere con gli occhi…un sogno che si è realizzato e per cui ho lottato per  tutta la vita…vita di cui sono orgogliosa perché spero di aver contribuito a creare un mondo migliore”…

Nello stesso discorso ricordava  l’opera di pioniere di suo marito quando, molti anni prima della collaborazione con l’A.N.F.Fa.S. ,che allora non esisteva, ebbe l’intuizione di creare una scuola non per i suoi figli, ma per tutti coloro che in quel periodo erano rifiutati dalle istituzioni esistenti. Ad Elis mancava tutto: mezzi economici, locali, veste giuridica, però niente lo intimoriva forte della sua determinazione per ottenere il riconoscimento di un diritto umano e sociale. 

Cito ancora dal testo di Miriam”…erano tempi difficili dove la scuola ti rifiutava, dove la società non era pronta ad accogliere i nostri ragazzi…occorreva far capire agli “altri” che non esistono diversità”.

Quando “questo granello di senape” fu piantato io c’ero. Erano i primi giorni del mese d’ottobre del 1961, facevo parte del piccolo gruppo che, a vario titolo, si era affiancato ad  Elis e Miriam per dar forma a quel sogno. Ero lì, ero una delle due insegnanti giovani, entusiaste che accolsero sorridendo, come fanno tutte le maestre, cinque bambini i quali,i come tutti gli altri, si apprestavano a vivere il loro primo giorno di scuola.

Grazie Elis e Miriam Baratta: “la pietra scartata dai costruttori è diventata pietra d’angolo”. Potete essere orgogliosi, una parte di questo mondo è veramente diventata migliore per merito vostro.

                                                                                                  Annarosa Ragaglini